I traumi dentali sono l’urgenza odontoiatrica più frequente nei bambini e adolescenti e i denti più spesso colpiti sono gli incisivi superiori. In caso di trauma di un dente permanente le conseguenze vanno dalla concussione, ovvero la lesione dei tessuti di sostegno del dente, alla lussazione, cioè lo spostamento parziale del dente dalla sua sede, fino all’avulsione in cui si ha la totale espulsione del dente dal suo alveolo.

In altri casi può avvenire la frattura dentale più o meno grave se coinvolge solo i tessuti duri del dente (smalto e dentina), o se interessa anche la polpa (il “nervo”); nei casi peggiori la frattura coinvolge la radice del dente e il suo recupero risulta difficile se non impossibile.

In ogni caso occorre recarsi al più presto dal dentista: quanto più tempestivo è l’intervento tanto migliore sarà la prognosi. Se si tratta di CONCUSSIONE può accadere che il dente, seppur integro, perda la sua vitalità, ovvero vada in necrosi, in tal caso dovrà essere devitalizzato; altrimenti saranno fatti controlli periodici. Nella LUSSAZIONE la perdita di vitalità è molto più probabile e, in alcuni casi, il dentista valuterà la necessità di riposizionare il dente con l’apparecchio ortodontico.
In caso di AVULSIONE dell’elemento, il reimpianto deve essere eseguito tempestivamente, meglio se effettuato entro 20 minuti dal trauma.

Se possibile, provvedere autonomamente, ancora prima di arrivare in studio, seguendo alcune accortezze:
- Maneggiare il dente solo dalla parte della corona;
- Lavarlo delicatamente con acqua corrente o, se disponibile, soluzione fisiologica;
- Riposizionare delicatamente il dente nell’alveolo.
 

Se non fosse possibile eseguire autonomamente il reimpianto, occorre comunque mantenere il dente umido, conservandolo nel latte, in soluzione fisiologia o in bocca a contatto con la guancia, recandosi immediatamente dal dentista che eseguirà il reimpianto del dente, riposizionandolo nel suo alveolo e “bloccandolo” ai denti adiacenti per qualche settimana.
Il successo del reimpianto è strettamente legato alla tempestività dell’intervento: bastano poche ore perché non sia più possibile l’”attecchimento” del dente nel suo alveolo. La vitalità del dente reimpiantato è quasi sempre compromessa.

In caso di FRATTURA del dente occorre recuperare il frammento che dovrà essere conservato nel latte o nella saliva; se il frammento è integro il dentista provvederà al suo incollaggio, in caso contrario eseguirà la ricostruzione in composito.
Se la frattura coinvolge la polpa nella maggior parte dei casi occorrerà devitalizzare l’elemento, altrimenti periodicamente sarà valutata la sua vitalità.

Nei traumi dei denti decidui il dentista in base alla maturazione dei denti permanenti corrispondenti valuterà se intervenire, devitalizzando o estraendo il dentino colpito, o attendere e ricontrollare. Le avulsioni totali dei decidui in genere non comportano grossi problemi, mentre le lussazioni intrusive, in cui il dentino rientra dentro il suo alveolo, possono causare danni al dente permanente corrispondente. Le conseguenze potranno essere valutate solo a eruzione avvenuta.

Un dente traumatizzato che non presenti alcun danno apparente va comunque tenuto sotto osservazione, perché può sempre essere oggetto di complicanze tardive, come la necrosi pulpare, il riassorbimento radicolare o l’anchilosi.
Questi casi, solitamente, non si accompagnano a disturbi, per questo se il soggetto traumatizzato non entra in un sistema di controlli periodici, può lamentare dei fastidi troppo tardi, quando il dente è ormai irrecuperabile.